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lunedì 2 febbraio 2015

Strauss-Kahn torna in tribunale. Ora rischia 10 anni per festini hard



L'ex direttore generale del Fondo monetario internazionale, Dominique Strauss-Kahn (DSK), torna davanti ai giudici per un nuovo scandalo a luci rosse, dopo quello che nel 2011 gli costò la poltrona e la carriera politica.

È cominciato a Lille il processo per il cosiddetto 'caso Carlton', dal nome dell'hotel della città del nord della Francia che secondo l'accusa era al centro di un “circolo del vizio internazionale”, che organizzava festini hard in Francia e Belgio, ma anche in lussuose camere d'albergo di New York, in cui una serie di donne erano ingaggiate per fare sesso con i partecipanti. Strauss-Kahn, dicono gli inquirenti, non solo era uno dei più assidui frequentatori di queste serate libertine, ma ne era anche uno degli organizzatori, ed è per questo alla sbarra accusato di “sfruttamento aggravato della prostituzione”.

Assieme a lui, davanti ai giudici transalpini sfilerà una colorita lista di co-imputati, tra cui spiccano un commissario di polizia, due gestori di hotel di lusso e soprattutto Dominique Alderweireld, alias 'Dodo', tenutario di un bordello appena al di là della frontiera belga e accusato di essere il principale 'fornitore' delle escort che animavano le serate da un lato e dall'altro dell'Atlantico. Già condannato a 5 anni per vicende di prostituzione, 'Dodo' non ha mai negato di lavorare come protettore, ma ha sempre sostenuto di essere solo “un onesto commerciante che paga le sue tasse”, dato che la sua attività in Belgio è del tutto legale. “Ho paura che DSK rovini la mia reputazione”, raccontava un paio di giorni fa al quotidiano locale La Voix du Nord, sottolineando l'importanza del 'posto di lavoro' che lui offre per le dipendenti del suo bordello.

Strauss-Kahn, dal canto suo, si è sempre proclamato innocente. Ha ammesso di aver partecipato a numerose serate, al Carlton di Lille e in altri alberghi, ma ha sempre negato di essere stato avvertito che le donne presenti fossero prostitute. Le accuse a suo carico, ha detto a più riprese, sono solo “delle pericolose e maliziose insinuazioni ed estrapolazioni”.

Secondo diversi esperti giuridici interpellati dalla stampa francese, sembra difficile immaginare che sia condannato a una pena troppo pesante, ma di certo il dibattito, che si annuncia piccante e dettagliato, potrebbe ulteriormente danneggiare la sua immagine, già pesantemente colpita dall'accusa di stupro della cameriera del Sofitel di New York Nafissatou Diallo, da cui fu assolto ma che lo costrinse a dimettersi dal Fmi e a rinunciare 

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