Quarto incremento consecutivo per le scorte di greggio della prima economia. L’Eia (Energy information administration), la divisione statistica del Dipartimento dell’Energia, ha comunicato che la scorsa settimana le scorte di greggio sono salite di 6,3 milioni di barili al nuovo record storico di 413,1 milioni di barili. Gli analisti avevano stimato un incremento decisamente minore e pari a 4 milioni di barili.
“L’eccesso di offerta non può essere spiegato solo dagli alti livelli di produzione dovuti allo shale oil”, rileva Vincenzo Longo, Market Strategist di IG. “Anche una domanda particolarmente debole, contribuisce a creare squilibrio al mercato del greggio” visto che “proprio oggi la stessa EIA ha fatto sapere che i consumi di energia da parte del settore pubblico statunitense (il più grande consumatore al mondo di petrolio) è sceso nel 2013 ai minimi dal 1975, anno di inizio raccolta dati”.
Dopo esser salito di circa 8,5 dollari nelle ultime tre sedute, il future con consegna marzo sul Wti, il petrolio di riferimento negli Stati Uniti, arretra di quasi tre dollari (-5,2%) a 50,31 dollari il barile.
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