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martedì 3 febbraio 2015

Confindustria: "l'economia valdostana ancora lontana dai livelli pre-crisi"

Gli imprenditori valdostani continuano a vedere nero per il futuro. Aspettative tutt'altro che ottimistiche, molta incertezza, livelli di produzione invariati, riduzione dei costi caratterizzano l'umore e le previsioni dell'industria e delle imprese valdostane per il primo ed il secondo trimestre 2015.
«Dai dati forniti dal campione di nostre imprese associate emerge, ancora una volta, un quadro complessivo del sistema produttivo regionale piuttosto incerto e problematico» sintetizza la presidente di Confindustria Valle d'Aosta, Monica Pirovano, presentando i risultati della consueta indagine previsionale. «Non si vedono ancora quei segnali che possano assicurare continuità di crescita d'altro canto permangono sul territorio regioanle elementi che ci mostrano chiaramente come la nostra economia regionale sia ancora lontana dal poter raggiungere i livelli pre-crisi».
Il sondaggio di Confindustria rivela che è aumentata la quota di aziende che ritiene il carnet degli ordini sufficienti a coprire solo il breve periodo, da uno a tre mesi, mentre rallenta il trend positivo registrato lo scorso trimestre sulla variazione negli investimenti programmati. Nel mese di dicembre il 45 per cento degli imprenditori inoltre dichiara un andamento dei pagamenti in ritardo.
L'export riduce le perdite ma resta in territorio negativo, da -31,25% a -16,67%, mentre continua a scendere il saldo sull'acquisizione di nuovi ordini.
Un focus sulle aspettative dei livelli di produzione inoltre fa emergere che nel primo trimestre del 2015 il saldo fa registrare una debole flessione rispetto al trimestre precedente, calando fino a -13,04.
Le conseguenze sull'occupazione e sulla cassa integrazione si fanno sentire: per entrambi i dati sono negativi.
Considerata la situazione è «necessario avviare politiche coraggiose che vedano nella centralità dell'impresa e del lavoro le priorità da perseguire e che abbiano come scopo un sensibile aumento del Pil», conclude Pirovano salutando con favore l'acquisto da parte della Bce di titoli per 1.140 miliardi di Euro.

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