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lunedì 2 febbraio 2015

Omicidio Loris, Tribunale del riesame: "Veronica lucida assassina"

Ha agito "con agghiacciante indifferenza", "da lucidissima assassina". Così il Tribunale del Riesame di Catania ha motivato la decisione di confermare, lo scorso 3 gennaio, l'arresto di Veronica Panarello, la mamma del piccolo Loris Stival, di 8 anni, ucciso lo scorso 29 novembre a Santa Croce Camerina, in provincia di Ragusa. Per i magistrati, la donna ha mantenuto una "sconcertante glacialità" nel simulare il "rapimento" del figlio "a scopo sessuale", dopo averlo ucciso "in preda a uno stato passionale di rabbia incontenibile per il fallimento di un piano mattutino che evidentemente non prevedeva l'ingombrante presenza" del bambino. Veronica Panarello, che sin dal giorno del suo arresto si è dichiarata innocente, a differenza di un'apparenza fragile ed emotivamente sconvolta, godrebbe in realtà di una "insospettabile tenuta psicologica" che induce i magistrati ad attribuirle una "elevatissima capacità criminale". Nelle 109 pagine di motivazioni, inoltre, viene ribadita la lunga sequela di versioni e incongruenze riferite dalla 26enne agli inqiurenti su quanto accadde quella mattina, e smentite puntualmente dalle videocamere di sorveglianza del paese ragusano. A far scattare la furia della donna sarebbe stata l'esasperazione "per il comportamento del figlio" Loris, che "vuole rimanere con la mamma, incuriosito dal suo look esteticamente curato". L'omicidio sarebbe avvenuto nel momento in cui Veronica, dopo averlo lasciato rientrare nella palazzina di via Garibaldi, e avere accompagnato il secondogenito Diego in ludoteca, rientrò a casa. Qui, "in preda a un'incontenibile impulsiva furia aggressiva", scrivono i magistrati, avrebbe ucciso il piccolo con delle fascette di plastica, legandogli i polsi "per simulare un omicidio a sfondo sessuale" compiuto da estranei.

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