Tanta demagogia ma poi alla fine lo scontro sarà necessario. Il tour propagandistico diVaroufakis oggi prevedeva forse la tappa più importante (visto che dalla Merkel al momento non ci andrà), ovvero un incontro con Mario Draghi in BCE. Alla fine del colloquio trapela un certo entusiasmo.
Dopo Parigi, Londra e Roma, oggi il ministro greco dell’Economia, Yanis Varoufakis, ha fatto tappa a Francoforte per incontrare il presidente della Bce, Draghi, in un colloquio che lui stesso ha definito “fruttuoso”. Dopo oltre un’ora di dialogo a Francoforte, Varoufakis si è detto “molto incoraggiato” da Draghi. (Rep)
Bene, buon segno, significa che ci sarà una mediazione e si cercherà e successivamente troverà una soluzione per risolvere il problema greco.
Intanto il premier, Alexis Tsipras ha fatto rotta su Bruxelles e Parigi, in un’altra giornata fitta d’impegni. Nella sede delle istituzioni comunitarie ha visto il presidente della commissione Ue, Jean-Claude Juncker, dal quale è stato accolto con un caloroso abbraccio.
Addirittura scene romantiche regalate ai giornali, come questa emblematica e curiosa immagine dove, mano nella mano, Tsipras e Juncker, si dirigono chissà dove.
“Non abbiamo ancora un accordo ma stiamo andando nella giusta direzione” ha affermato in un punto stampa con Schulz, spiegando che c’è la volontà di “lavorare per un accordo reciprocamente accettabile”. Ancora il leader di Syriza ha tranquillizzato dicendo che Atene intende “rispettare le regole”, ma la richiesta è quella di “cambiare il quadro” delle regole del gioco.
Magnifico, la rinegoziazione del debito da 240 miliardi è ormai ad un passo.
Ma poi, dopo tante pacche sulle spalle, la doccia fredda. Ecco la nota uscita stasera dagli uffici della BCE.
Ma poi, dopo tante pacche sulle spalle, la doccia fredda. Ecco la nota uscita stasera dagli uffici della BCE.
La Bce chiude i rubinetti alle banche greche, lasciando aperto solo quello di emergenza. Francoforte ha infatti sospeso la deroga ai requisiti minimi di eleggibilità dei titoli emessi dalla Grecia. Lo ha annunciato la stessa banca in serata dopo il consiglio direttivo. La deroga consentiva alle banche greche di prelevare liquidità dalla Bce fornendo a garanzia titoli di Stato nonostante il Paese non avesse più un rating al livello d’investimento, ma speculativo. Cosa che non potranno più fare. (Sole)
Detto in altri termini, con questa nota, la BCE ha decretato che gli istituti di credito ellenici non potranno più avere accesso alle aste di finanziamento della Bce.Resterà solo in piedi il rubinetto dell’ELA che sosterrà le banche in caso di gravissimi problemi di liquidità (la BCE sosterrà la banca centrale greca la quale girerà il denaro alle banche in crisi).
Questo significa che alle banche di Atene non verrà negato il “salvataggio in ultima istanza” ma sarà l’estremo sostegno prima del possibile default. Mentre la “normale operatività” presentando titoli in Bce e scontandoli non sarà più possibile. Inoltre, se non si trova un accordo in breve tempo , la Grecia non potrà beneficiare del QE.
Questo significa che alle banche di Atene non verrà negato il “salvataggio in ultima istanza” ma sarà l’estremo sostegno prima del possibile default. Mentre la “normale operatività” presentando titoli in Bce e scontandoli non sarà più possibile. Inoltre, se non si trova un accordo in breve tempo , la Grecia non potrà beneficiare del QE.
Quindi la BCE tratta la Grecia non come un paese qualunque ma come uno stato in “quarantena” . E per fortuna che Tsipras e Varoufakis erano così entusiasti!
Ovviamente ora non sappiamo la reazione delle borse europee. Sappiamo solo che alcuni ETF con sottostante la borsa ellenica hanno perso negli ultimi minuti, a New york, l’11%.
Quindi se qualcuno si era illuso che ormai era tutto risolto, mi sa che si sbagliava.
Ora sarà interessante vedere se il QE in arrivo a marzo continuerà ad avere un impatto psicologico dominante anche di fronte alle cattive notizie in arrivo da Bruxelles.
Quindi se qualcuno si era illuso che ormai era tutto risolto, mi sa che si sbagliava.
Ora sarà interessante vedere se il QE in arrivo a marzo continuerà ad avere un impatto psicologico dominante anche di fronte alle cattive notizie in arrivo da Bruxelles.
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