Non solo Ebola: la Tbc torna a far paura
Non c’è solo l’epidemia di Ebola
ad allarmare gli scienziati
dell’Oms: la Tbc, che ha visto ammalarsi nel 2013 nove milionidi persone, torna a far paura.
L’allarme lanciato dall’Omsviene dai dati inquietanti del Global Tuberculosis Report 2014: si calcola che l’anno scorso si sono ammalate di tubercolosi 9 milioni di persone nel mondo, e che di queste 1,5 milioni sono decedute.
E anche se il rapporto illustra anche come siano state salvate dal 2000 a oggi 37 milioni di vite attraverso una diagnosi tempestivee trattamenti efficaci, la tubercolosi continua a essere la seconda malattia infettiva più letale del Pianeta.
Gli sforzi a livello nazionale e internazionale "ci hanno portato ad ottenere dati migliori e più ampi, così da comprendere meglio lavera diffusione della tubercolosi", spiega Mario Ravaglione,direttore del Global TB Programme dell'Oms. Ma ci sono altri 3milioni di persone infette che ogni anno sfuggono ai servizisanitari, perché non diagnosticate. Per combattere la malattia,spiegano gli esperti, servono più fondi.
"Circa 8 miliardi di dollari Usa sono necessari ogni anno per rispondere appieno alla malattia, ma c'è una carenza annuale di2 mld di dollari", che devono essere trovati, dicono gli esperti.Senza contare che esistono forme della malattia multi resistenti ai farmaci, che è stata diagnosticata a circa 480 mila solo nel 2013.Questi pazienti sono difficilissimi da trattare, ricorda l'Oms che segnala "severe epidemie" di Tbc multi resistente in alcune aree del pianeta, in particolare nell'Europa dell'Est e in Asia Centrale.
Allarme tubercolosi: come si trasmette
La tubercolosi è una malattia infettiva, che si sviluppa a causa diun batterio a crescita lenta (Mycobacterium tuberculosis). Di solito l’agente patogeno si insedia nei polmoni della persona ammalata che dunque, tossendo, immette nell’aria minuscolegoccioline di saliva e di secrezioni contenenti dei germi chepossono rimanere in circolazione per diversi minuti.
Se questi germi riescono a infiltrarsi nelle vie respiratorie di una persona sana, i batteri possono installarsi nei polmoni percominciare lentamente a svilupparsi fino a provocare la malattia nell’organismo aggredito. Si calcola che una persona su dieci, tra quelle che respirano aria contaminata dal batterio, sviluppa la tubercolosi, spesso a molti anni di distanza dall’esposizione. Le altre nove invece, pur non ammalandosi, mantengono traccia del contatto sotto forma di una reazione positiva a contatto con un estratto del batterio (test alla tubercolina).