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martedì 4 novembre 2014

Effetto Report su Moncler, dopo l’inchiesta tv il titolo a Milano scivola in Borsa

Effetto Report su Moncler, dopo l’inchiesta tv il titolo a Milano scivola in Borsa

Il programma prende di mira l’azienda di abbigliamento. I vertici replicano: «Tutte le piume utilizzate provengono da fornitori obbligati contrattualmente a garantire il rispetto dei principi a tutela degli animali». Lav: i prodotti sintetici valida alternativa


Effetto Report su Moncler a Piazza Affari. Le azioni del gruppo hanno lasciato sul terreno il 4,88% a 10,52 euro, tra le peggiori performance delle blue chip, il giorno l’inchiesta del programma di Rai Tre sulla produzione dei famosi piumini, criticando in particolar modo le condizioni degli animali.  

Moncler ha respinto le accuse, dando mandato ai propri legali per tutelarsi in tutte le sedi. «Tutte le piume utilizzate in azienda provengono da fornitori altamente qualificati che aderiscono ai principi dell’ente europeo Edfa e che sono obbligati contrattualmente a garantire il rispetto dei principi a tutela degli animali, come riportato dal codice etico Moncler - ha precisato l’azienda - Tali fornitori sono ad oggi situati in Italia, Francia e Nord America. Non sussiste quindi alcun legame con le immagini forti mandate in onda riferite a allevatori, fornitori o aziende che operano in maniera impropria o illegale, e che sono state associate in maniera del tutto strumentale a Moncler».  

Lav: prodotti sintetici sono una valida alternativa  
Allevamenti industriali da 5mila a 10mila oche appositamente allevate per la produzione di piume, ricavate tramite spiumatura in vivo: «una sofferenza atroce che viene ripetuta più volte sino a quando l’animale muore o non è in grado di produrre piume di “qualità”». Lo sottolinea la Lav, rilevando che questo è l’argomento al centro dell’inchiesta «Siamo tutti oche» - realizzata da Sabrina Giannini e trasmessa nella puntata di Report di domenica sera.  

«Strappare le piume ad un’oca viva è una pratica estremamente violenta: 2 minuti per spennare a mano un’oca adulta e ottenere circa 200 grammi di piuma - osserva la Lav - e le immagini trasmesse sono decisamente eloquenti e squarciano il velo di ipocrisia che cela la brutale realtà della produzione di piumini: tutti gli animali, infatti, presentano lesioni che vengono ricoperte con pennellate di mercurio cromo per tamponare le abrasioni; almeno il 20% riportano ferite così gravi che richiedono una improvvisata sutura per bloccare le emorragie».  

Il piumino, dichiara il responsabile Lav Simone Pavesi, «oltre che un prodotto eticamente inaccettabile perché produttivo di enormi sofferenze animali, non è difendibile neanche dal punto di vista delle prestazioni. Per questo motivo, e per le evidenze emerse nella trasmissione di Rai3 - aggiunge - abbiamo chiesto un incontro con la Moncler per confrontarci su scelte commerciali alternative a quelle che sfruttano gli animali, considerando inoltre che il loro Codice etico non fa alcun riferimento alla pratica della spiumatura». 

In Italia, ricorda la Lav, l’articolo 19 del decreto legislativo 146/2001, «vieta a partire dal 1* gennaio 2004 la spiumatura di volatili vivi, ma sul mercato nazionale è possibile acquistare prodotti con piume ottenute con questa crudele pratica e ricavate da animali allevati all’estero. Per la tutela di milioni di oche (e altri anatidi) è quindi necessario - conclude la Lav - vietare il commercio di prodotti che contengono piume».